La Manovra bis è stata approvata il giorno 14 settembre 2011. È stata, quindi, sospesa l’iniziativa di invio di messaggi promossa da FISH e FAND. Ringraziamo le 23.329 persone che in dieci giorni hanno aderito a questa forma civile di protesta. Un numero elevatissimo che dimostra quanto vivida sia la preoccupazione fra i Cittadini italiani riguardo alla sorte delle politiche sociali italiane. La FISH mantiene forte l’attenzione sull’iter del disegno di legge di delega sulla riforma assistenziale e si prepara a nuove e decise iniziative che avranno, ancora una volta, necessità del supporto di tutti.Grazie ancora!

 

Questa manovra parcheggia i disabili, per sempre.
Mauro Biani per la campagna No al taglio dell’assistenza! Fermiamoli con una firma!

Nella caotica ed incerta situazione che avvolge la discussione sulla Manovra bis, una sola decisione sembra intoccabile: la riforma fiscale e assistenziale che consenta di drenare 40 miliardi in tre anni dalle tasche delle famiglie e dai servizi alle persone.

La riforma dell’assistenza che è necessaria nel nostro Paese non è certo quella che il Governo propone. Servizi migliori, più efficienti e vicini ai diritti e ai bisogni delle persone, moderni e volti all’inclusione anziché alla segregazione, sono lontanissimi dalla volontà di chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sacrificandola per evitare di assumere decisioni che possano disturbare altre e più forti categorie di cittadini.

Le Federazioni delle associazioni delle persone con disabilità (FAND e FISH), rifiutano recisamente questa ipotesi che prelude al confinamento e all’esclusione di disabili, bambini in difficoltà, non autosufficienti.

Le Federazioni, coscienti del momento politico, avanzano una sola richiesta: sganciare la riforma assistenziale da ogni automatico vincolo pregiudiziale di cassa fissato dalla Manovra di luglio (Legge 111) e drammaticamente confermata da quella in discussione. Non si faccia cassa sui servizi alle persone!

Le Federazioni chiamano a raccolta non solo tutti gli aderenti, ma anche, al di là delle sigle e degli schieramenti, ogni persona con coscienza civile che abbia a cuore il futuro del nostro Paese e la sua coesione sociale. Chiedono a tutti di supportare e rafforzare la loro azione politica, e le altre proteste simili diffuse in tutta Italia, facendo sentire la voce di ognuno.

Abbiamo predisposto un semplice modulo che consente ad ognuno di aderire all’iniziativa, inviando automaticamente la conseguente protesta alla Presidenza del Consiglio, ai Ministri dell’economia e del Lavoro e ai diversi responsabili delle Commissioni parlamentari coinvolti nella discussione.

Non ci sarà mai crescita in un Paese insensibile a chi è rimasto o può rimanere indietro, in un Paese disattento a chi subisce discriminazioni e gode meno opportunità!

1 settembre 2011

 

FAND (Federazione fra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità)  

FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

 

Quello che segue è il testo sottoscritto ed inviato da 23.329 persone che riportiamo come documentazione.

al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Ministro dell’economia
al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
ai Capigruppo parlamentari del Senato
e ai segretari dei Partiti Politici

 

 

Oggetto: Manovra: sganciare la riforma dell’assistenza dai vincoli di cassa.

 

Sono un Cittadino e vorrei che questo Paese ponesse nella dovuta attenzione i diritti e le necessità di tutte le persone come ci insegna la nostra Costituzione.

Come si può pensare alla crescita e alla coesione sociale in un Paese insensibile a chi è rimasto o rischia di rimanere indietro, in un Paese che non presta la giusta e doverosa attenzione alle persone anziane, ai bambini in difficoltà, alle persone con disabilità, ai non autosufficienti?

Come si può immaginare l’uguaglianza in un Paese disattento alla discriminazione e alle pari opportunità?

Ritengo che la spesa sociale non possa essere determinata da logiche di cassa, né che i diritti civili ed umani possano essere sacrificati per compiacere interessi diversi.

In questi giorni il Parlamento è chiamato ad affrontare la discussione sulla Manovra Bis (Decreto legge 138/2011).

Fra le ipotesi al vaglio – e finora da nessuno contestata apertamente – c’è anche la volontà di varare una riforma assistenziale e fiscale con l’unico intento di recuperare 40 miliardi da qui al 2014.

La riforma dell’assistenza che è necessaria nel nostro Paese, non è certo quella che il Governo propone. Servizi migliori, più efficienti e vicini ai diritti e ai bisogni delle persone, moderni e volti all’inclusione anziché alla segregazione, sono lontanissimi dalla volontà di chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sacrificandola per evitare di prendere decisioni che possano disturbare altre e più forti categorie di Cittadini.

Unendomi alle preoccupazioni diffuse nel Paese e alle giuste proteste di tante parti sociali, come Cittadino chiedo di sganciare la riforma assistenziale da ogni automatico vincolo pregiudiziale di cassa come invece prevede la Manovra di luglio (Legge 111), drammaticamente confermata da quella in discussione.

Non si faccia cassa sui servizi alle persone!

Attendo una coerente e tempestiva risposta politica nel Suo comportamento parlamentare, e su questo, da Cittadino, la giudicherò.

 

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